Ritornare sul Delta del Po è per me ritornare alla mia infanzia.
Con un gruppo di amici fotografi abbiamo deciso di farvi un’uscita e abbiamo conosciuto Sandro Cacciatori, capitano di varie imbarcazioni, piccole e grandi, che navigano lungo i canneti e in mare aperto costeggiando il Delta.

Con il capitano Sandro ci siamo imbarcati su una piccola barca, strutturata per navigare anche con la bassa marea. Ci siamo introdotti lungo i canali, mentre lui ci raccontava la storia della formazione del Delta. Si narra che nel 1604 i veneziani impe- gnarono grandi capitali nella messa a coltura dei suoli e per il taglio del Po, deviando il fiume verso sud, per timore che nel tempo potesse interrare la laguna veneziana. Il cosiddetto “Taglio di Porto Viro” ridisegnò l’assetto del Delta, portandolo ad essere quello che è oggi.

Continuando la navigazione fra i canneti, con punti

di alta e bassa marea, si scorgevano i resti di ciò che è rimasto di quelle inondazioni e deviazioni – piccoli paesi sommersi e come testimonianza di ciò, si vedevano campanili e case appena fuori dall’acqua, spingendoci ad immaginare il som- merso… Poi, come il varco si apriva verso il mare aperto si intravedevano piccoli isolotti; grazie alle correnti, che trascinavano fondali sabbiosi, si for- mavano delle alture, piccole isole, dove centinaia di gabbiani svolazzavano in cerca di cibo. Ricordo anche gli isolotti con delle capanne, costruite con le canne, rifugio per i pescatori.

Oggi questo territorio è un piccolo paradiso!
La flora e la fauna lo rendono magico.
Al ritorno si continuava a raccontare la bellezza condivisa e il vissuto, come all’interno di una fiaba, fra incantesimi, scatti e allegria.
Porteremo sicuramente con noi un bellissimo ricordo, che continueremo a narrare agli amici.