COMUNICATO STAMPA
Guardami: mi riconosci?
Nel campo della sperimentazione visiva c’è un nuovo contenitore, fatto di frammenti fotografici e codici visivi inediti, che indaga i nuovi livelli di narrazione. Questi livelli, messi a disposizione dai media e dagli strumenti digitali, sono porte aperte dalle infinite possibilità di espressione che aspettano solo di essere varcate.
Il progetto culturale, parte con il lancio di questo nuovo contenitore di storie che è Noriscocci.com, ed ha l’obiettivo di riportare l’attenzione del pubblico sulla capacità del racconto fotografico di custodire l’identità. L’identità dei luoghi, delle persone, delle storie, e soprattutto di quel patrimonio materiale ed immateriale, fatto della relazione profonda tra eredità culturale e tessuto sociale.
Custodire e preservare, ma anche tentare di restituire in maniera autentica e fedele un’emozione provata. Come? Attraverso una continua sperimentazione artistica di tipo concettuale capace di consegnare allo spettatore la forza evocativa di un abete curvato dal vento, sorpreso dal fotografo prima del buio.
In questi tempi saturi e veloci, costellati da immagini effimere, si inserisce il lavoro di Noris Cocci che, con il suo lessico famigliare, scandisce il tempo e contemporaneamente lo dilata, grazie a fotografie sine tempore.
Forse è questo il senso dello stupore e dello smarrimento che proviamo avendo a che fare con le immagini culturali prodotte da Noris Cocci. Che vuole, per qualche motivo che solo lui conosce, contrapporsi alla fugacità del tempo e della vita che lo attraversa.
Oggi con Noriscocci.com, nel campo della sperimentazione visiva, c’è un contenitore che indaga i nuovi livelli di narrazione. Questi livelli, messi a disposizione dai media e dagli strumenti digitali, sono porte aperte dalle infinite possibilità di espressione che aspettano solo di essere varcate.
Cosa possiamo aspettarci da questo inedito percorso culturale?
Certamente di avere a che fare con nuovi codici visivi della Bellezza.
Come nasce un’im·mà·gi·ne?
Noris Cocci racconta la contemporaneità, attraverso i codici dello stoytelling fotografico, alla ricerca di una terra d’incontro fra l’imago del fotografo e l’occhio dello spettatore.
“L’obiettivo principale del mio lavoro è quello di comunicare un’idea, una suggestione, un’emozione, una storia attraverso l’uso di immagini, e realizzare dunque un processo narrativo, attraverso la ricerca e la creazione di connessioni visive significative.
Alla base della mia poetica c’è proprio una ricerca attenta alle connessioni fra gli elementi, perché cogliere l’essenza delle relazioni mi consente di creare immagini che comunicano in modo efficace. L’altro aspetto, del mio linguaggio fotografico, è rappresentato dall’attenzione alle scelte creative che metto in atto, fattori essenziali capaci di influenzare, la percezione del pubblico, e creare un’esperienza coinvolgente.
Frutto di una commistione fra creatività, comunicazione e analisi quasi antropologica, tutta la mia ricerca stilistica si pone come obiettivo di realizzare un’esperienza quanto più coinvolgente possibile e stimolante per lo spettatore. Uno spettatore cui lascio la responsabilità, possibilità, di scoprire sempre nuove connessioni nel mio lavoro in una sorta di peer-to-peer immaginifico e stimolante”.
In poche parole la fotografia di Noris Cocci ci racconta di una connessione intima fra gli elementi che compongono le sue immagini. La ricerca stilistica poggia saldamente sulla cura del dettaglio come elemento rivelatore e dunque occasione unica per condensare, e rendere iconografico, l’eco – sistema con cui il fotografo desidera di avere a che fare o, più semplicemente, con cui viene in contatto.
A muovere l’interesse di chi guarda è proprio questo misterioso e fragile filo di Arianna, che lega opera e autore, che ci conduce dall’autore all’opera e viceversa. È relazione e trasfigurazione di un oggetto in soggetto.
Buona visione.
PRESS RELEASE
Look at me: do you recognize me?
In the field of visual experimentation, there is a new container made of photographic fragments and unprecedented visual codes, which explores new levels of storytelling. These levels, made available by media and digital tools, are open doors to the infinite possibilities of expression that are just waiting to be crossed.
The cultural project starts with the launch of this new container of stories, which is Noriscocci.com, and aims to bring the public’s attention back to the ability of photographic storytelling to preserve identity. The identity of places, people, stories, and above all, that material and immaterial heritage, made up of the deep relationship between cultural heritage and social fabric.
To preserve and safeguard, but also to try to authentically and faithfully restore an experienced emotion. How? Through a continuous conceptual artistic experimentation capable of delivering to the viewer the evocative power of a tree bent by the wind, caught by the photographer before the darkness.
In these saturated and fast times, dotted with ephemeral images, Noris Cocci’s work inserts itself, with his familiar lexicon, marking time and simultaneously expanding it, thanks to timeless photographs.
Perhaps this is the sense of wonder and disorientation that we feel when dealing with cultural images produced by Noris Cocci. Who wants, for some reason that only he knows, to oppose the fleetingness of time and life that passes through it.
Today with Noriscocci.com, in the field of visual experimentation, there is a container that explores new levels of storytelling. These levels, made available by media and digital tools, are open doors to the infinite possibilities of expression that are just waiting to be crossed.
What can we expect from this new cultural path?
Certainly, we can expect to deal with new visual codes of Beauty.
How does an image come to life?
Noris Cocci tells the story of contemporary times through the codes of photographic storytelling, seeking a meeting ground between the photographer’s vision and the viewer’s eye.
“The main objective of my work is to communicate an idea, a suggestion, an emotion, a story through the use of images and to create a narrative process through the research and creation of meaningful visual connections.
At the heart of my artistic philosophy is a careful exploration of the connections between elements, because capturing the essence of relationships allows me to create images that communicate effectively. The other aspect of my photographic language is represented by the attention I pay to creative choices, essential factors that can influence the viewer’s perception and create an engaging experience.
The result of a blend of creativity, communication, and almost anthropological analysis, my entire stylistic research aims to create an experience that is as engaging and stimulating as possible for the viewer. I leave the responsibility and possibility of discovering new connections in my work to the viewer, in a sort of imaginative and stimulating peer-to-peer relationship.”
In short, Noris Cocci’s photography tells us about an intimate connection between the elements that make up his images. Stylistic research is firmly rooted in attention to detail as a revealing element and therefore a unique opportunity to condense and make iconic the ecosystem with which the photographer desires to engage, or simply with which he comes into contact.
What captures the viewer’s interest is precisely this mysterious and fragile thread of Ariadne that binds the work to the author, leading us from the author to the work and vice versa. It is the relationship and transfiguration of an object into a subject.
Enjoy the view.
COMMUNIQUÉ DE PRESSE
Regarde-moi: me reconnais-tu?
Dans le domaine de l’expérimentation visuelle, il y a un nouveau conteneur, composé de fragments photographiques et de codes visuels inédits, qui explore de nouveaux niveaux de narration. Ces niveaux, mis à disposition par les médias et les outils numériques, sont des portes ouvertes aux possibilités d’expression infinies qui n’attendent que d’être franchies.
Le projet culturel commence par le lancement de ce nouveau conteneur d’histoires qu’est Noriscocci.com, et vise à attirer l’attention du public sur la capacité du récit photographique à préserver l’identité. L’identité des lieux, des personnes, des histoires, et surtout de ce patrimoine matériel et immatériel, fait de la relation profonde entre héritage culturel et tissu social.
Protéger et préserver, mais aussi essayer de restituer de manière authentique et fidèle une émotion ressentie. Comment? Grâce à une expérimentation artistique continue de type conceptuel capable de livrer au spectateur la force évoquante d’un sapin courbé par le vent, surpris par le photographe avant la tombée de la nuit.
Dans ces temps saturés et rapides, parsemés d’images éphémères, le travail de Noris Cocci s’inscrit avec son lexique familier, scandant le temps tout en le dilatant grâce à des photographies intemporelles.
Peut-être est-ce là le sens de l’émerveillement et de la confusion que nous ressentons en confrontant les images culturelles produites par Noris Cocci. Il veut, pour une raison que lui seul connaît, s’opposer à la fugacité du temps et de la vie qui le traverse.
Aujourd’hui, avec Noriscocci.it, dans le domaine de l’expérimentation visuelle, il y a un conteneur qui explore de nouveaux niveaux de narration. Ces niveaux, mis à disposition par les médias et les outils numériques, sont des portes ouvertes aux possibilités d’expression infinies qui n’attendent que d’être franchies.
Que pouvons-nous attendre de ce nouveau parcours culturel? Certainement de nouveaux codes visuels de la Beauté.
Comment une image naît-elle?
Noris Cocci raconte la contemporanéité à travers les codes de la narration photographique, à la recherche d’un terrain d’entente entre l’imago du photographe et l’oeil du spectateur.
“L’objectif principal de mon travail est de communiquer une idée, une suggestion, une émotion, une histoire à travers l’utilisation d’images et de réaliser ainsi un processus narratif, en recherchant et en créant des connexions visuelles significatives.
À la base de ma poétique se trouve précisément une recherche attentive des connexions entre les éléments, car saisir l’essence des relations me permet de créer des images qui communiquent de manière efficace. L’autre aspect de mon langage photographique est représenté par l’attention portée aux choix créatifs que je mets en oeuvre, des facteurs essentiels capables d’influencer la perception du public et de créer une expérience engageante.
Fruit d’un mélange de créativité, de communication et d’analyse quasi anthropologique, toute ma recherche stylistique vise à réaliser une expérience aussi engageante et stimulante que possible pour le spectateur. Un spectateur auquel je laisse la responsabilité, la possibilité de découvrir toujours de nouvelles connexions dans mon travail dans une sorte de pair-à-pair imaginaire et stimulant”.
En d’autres termes, la photographie de Noris Cocci nous parle d’une connexion intime entre les éléments qui composent ses images. La recherche stylistique repose solidement sur le soin du détail comme élément révélateur et donc occasion unique de condenser et de rendre iconographique l’écosystème avec lequel le photographe souhaite interagir ou, plus simplement, avec lequel il entre en contact.
Ce qui attire l’attention de ceux qui regardent, c’est justement ce fil d’Ariane mystérieux et fragile qui relie l’oeuvre et l’auteur, qui nous conduit de l’auteur à l’oeuvre et vice versa. C’est une relation et une transfiguration d’un objet en sujet.
Bonne vision.